Zafferana Etnea

Cultura, Luoghi Tipici
Zafferana Etnea
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Zafferana ti colpirà con i suoi sapori e profumi. Non puoi andare via senza aver assaggiato il miele locale.

Zafferana Etnea (9.286 abitanti) sorge a 600 metri s.l.m., sulle pendici orientali del vulcano.

La storia dell’abitato attuale ha origine con la fondazione del Priorato di San Giacomo, un monastero benedettino costruito nel Medioevo, di cui si hanno notizie certe a partire dal 1387, in un documento firmato dal Vescovo di Catania Simone del Pozzo.

Da una bolla papale del 1443 si apprende l’esistenza di un’annessa chiesa dedicata a San Giacomo, sacramentale e parrocchiale, il che fa presumere che fosse frequentata da un primo nucleo di abitanti sorto attorno al monastero. La vita monastica nel Priorato finì nel 1464, con l’unione a quello di Sant’Agata La Vetere, ma la chiesa rimase aperta al culto almeno fino al 1677, venendo poi probabilmente distrutta, insieme all’intero complesso, dal terribile terremoto del 1693. 

Il Priorato si trovava all’inizio della svasatura della Valle San Giacomo, a monte dell’odierno abitato. Il primo toponimo che si riscontra nella storia di Zafferana è “Cella”, che indicava lo stesso territorio di San Giacomo, dov’era ubicato il priorato.

In un documento del 1694, invece, compare per la prima volta il toponimo Zafarana che darà poi il nome al paese.

Le terre della contrada Zafarana dipesero amministrativamente dai comuni di Trecastagni, Viagrande ed Aci Sant’Antonio fino al 1826, mentre dal punto di vista religioso la chiesa del borgo, la Chiesa della Madonna della Provvidenza, costruita agli inizi del Settecento, fu vincolata all’Arcipretura Parrocchiale “S. Nicola di Bari” di Trecastagni fino alla costituzione della parrocchia nel 1753.

Il 21 settembre 1826 un decreto di Francesco I dispose che i quartieri di Zafarana Etnea, Sarro, Rocca d’Api, Bongiardo e Pisano formassero, distaccandosi dai comuni di Trecastagni, Viagrande ed Aci SS. Antonio e Filippo, un nuovo comune col nome di Zafarana Etnea, poi Zafferana Etnea.

Prodotto tipico per eccellenza è il miele. L’apicoltura è infatti l’attività più fiorente e ha reso la cittadina uno dei maggiori produttori di miele in campo nazionale. Un posto importante hanno i vini di qualità prodotti nelle vigne di Zafferana, molti dei quali con marchio D.O.C. Pregiati i funghi raccolti nei boschi di Zafferana, disponibili da novembre a maggio.
Invece specialità tipica della rosticceria è la “pizza siciliana” un calzone fritto a forma di mezzaluna, ripieno di tuma, acciughe e pepe.

 

Per gentile concessione della Provincia Regionale di Catania.