Savoca

Cultura, Luoghi Tipici
Via San Michele - 98038 Savoca

ORIGINI E STORIA. Delizioso paese a 300 metri sul livello del mare, racchiuso tra i torrenti Savoca e Agrò, Savoca pare fu fondata dal conte Ruggero II nel 1134. Prima dell’anno mille, invece, pare che il territorio fosse abitato da una comunità d’incerta origine, “i Pentefur” e che ha dato il nome al quartiere dove oggi si erige la rocca. Sull’origine del nome, la più accreditata è collegata al sambuco (in dialetto “savucu“), pianta che cresce rigogliosa in tutto il territorio e il cui ramoscello è presente nello stemma del Comune.
Nel Medioevo, Savoca era costituita da un castello, una cinta muraria, due porte (oggi ne esiste una), ma il borgo fuori dalle mura si sviluppò solo nel ‘400. Nei secoli successivi, Savoca continuò a sviluppare il centro abitato, ma fu solo nei secoli XIV e XV che furono costruite molte chiese. Grande importanza per la cittadina ebbero certamente i Domenicani, che introdussero qui il culto di Santa Lucia. Ma tra le altre comunità religiose, occorre ricordare anche quella ebraica risalente al 1492, che aveva una propria sinagoga “nel centro e nel migliore luogo”. Nei primi anni del 1800, si avvertirono i primi segnali di declino del borgo: i vari scontri politici con il potere regnante contribuirono alla perdita dell’autonomia di Savoca, che la riacquistò come Comune solo nel 1948.

PERCORSO STORICO MONUMENTALE.Una suggestiva passeggiata alla scoperta del borgo, può partire dalla porta della città, attraverso cui si accede al centro storico: qui incontriamo l’antico Municipio, il Palazzo Archimandritale, la Chiesa di San Michele,  la Chiesa di San Nicolò e la Chiesa Madre, risalente al XII secolo. Dovresti, inoltre, visitare il Monte Calvario, antico eremo che nel 1736 i gesuiti trasformarono in chiesa e dove si trova il percorso della Via Crucis, con le stazioni scavate nella roccia. Un periplo che inizia dal Convento dei Cappuccini e che si snoda per le vie del centro storico fino a giungere sulla sommità del monte Calvario, dove si erige la chiesa dedicata alla “Beata Vergine dei sette dolori e della Santa Croce”.

Infine, non dimenticare di fare un salto al celebre Bar Vitelli, in cui nel 1971 il regista Francis Ford Coppola girò alcune scene del padrino e dove, certamente, respirerai tutta l’essenza della sicilianità più vera.