Isola Lachea

Ambiente e Natura, Luoghi naturalistici e riserve
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È l’isola che compone insieme ad altri sette grandi massi l’arcipelago dei Ciclopi, a largo di Aci Trezza. La sua origine, causata da un’intensa attività eruttiva dell’Etna, risale a circa 500.000 anni fa.
Secondo il mito, invece, i faraglioni e l’isola erano i massi che Polifemo scagliò contro la nave di Ulisse che lo aveva accecato.

Alcuni resti rinvenuti sull’isola hanno attestato la presenza umana nell’epoca preistorica, Fenicia e in età tardo-romana e rendono isola Lachea un patrimonio culturale oltre che naturalistico.

Nel 1803, l’isola Lachea ed i Faraglioni furono dati in enfiteusi, come pietra per pescare, e per sfruttare con l’agricoltura quel poco di terreno che c’era. Nel 1828 l’isola, assieme al territorio di Trezza, entrò a far parte del comune di Aci Castello, ma l‘arcipelago restò di proprietà degli eredi dei detentori della Segrezia acese e, in seguito, alla famiglia Gravina.

Alla fine dell’Ottocento il senatore del Regno Luigi Gravina cedette gratuitamente il diritto d’uso dell’isola e dei sette scogli adiacenti all’Università di Catania. Nacque così sull’isola un piccolo museo ittico e la costituzione Riserva Naturale Integrale ha permesso la conservazione delle rocce millenarie, della flora e della fauna tipiche della zona che rendono l’isola un vero e proprio paradiso naturalistico.

Il favorevole gioco delle correnti marine, inoltre, rende sempre trasparente e cristallina l’acqua che circonda l’isola.

Per la ricchezza della fauna l’isola è frequentemente visitata da uccelli quali il piro piro piccolo, il gabbiano reale e il falco di palude in cerca di cibo.
Molto belle anche le piante che crescono sull’isola che arricchiscono il panorama di colori e profumi.