Vi portiamo in uno dei “borghi più belli d’Italia”: Castelmola.
Si chiama così perché il suo nome deriva dal castello normanno qui edificato. Dal paese, che si trova sulla cima di un cocuzzolo a strapiombo sullo Ionio, la vista è impareggiabile: sotto di voi ammirerete la costa ionica, Taormina e giù, fino alle estremità calabre più in là.

Vi proponiamo un tour alla scoperta del borgo in cui storia, narrativa e gusto s’intrecciano.

Qui, tra i vigneti e le cascine delle campagne di Castelmola, pare che la baronessa tedesca Frieda von Richthofen – cui s’ispirò il romanzo di D.H.Lawrence “L’amante di Lady Chatterley”- s’intrattenesse con il giovane mulattiere molese, Peppino D’Allura.

A Castelmola potrete, inoltre, gustare l’ottimo vino alla mandorla che Don Vincenzo Blandano – fondatore del primo locale di Castelmola, Taverna San Giorgio (chiamata così in onore del santo patrono molese, poi chiamato solo successivamente Antico Caffè San Giorgio)- era solito offrire in segno di benvenuto agli ospiti che si arrampicavano su per il colle di Mola.

CHIESA DELLA SS. ANNUNZIATA
La Chiesa della SS. Annunziata è aperta al culto solo dall’1 al 15 agosto, durante il quale si celebrano la novena della Madonna Annunziata e la festa dell’Assunzione di Maria al cielo.

Situata nell’omonima contrada, la chiesa risale al 1100 e fu edificata per volere di Ruggero Il Normanno come ringraziamento alla Madonna per la sconfitta dei Saraceni e presenta un portale di notevole pregio, inventariato dalla Soprintendenza ai Beni Culturali

CASTELLO
Ammirate il Castello, di cui restano i ruderi delle mura normanne. Di incerta realizzazione la fortezza, adibita anche a prigione, costituiva un elemento fondamentale per la difesa del territorio.

Infatti nel 1334, sotto il regno di Pietro d’Aragona, fu cinto di mura e reso inaccessibile fortezza. Il castello di Mola fu per secoli l’anello più forte della catena difensiva peloritana composta dai manieri di Milazzo, Ficarra, Tripi, Castroreale, Castiglione e Francavilla e rappresentò per i conquistatori il punto nevralgico da espugnare per assumere il controllo del territorio.

PIAZZA SANT’ANTONIO
Il belvedere di Castelmola è piazza Sant’Antonio.
Con una caratteristica pavimentazione a mosaico in pietra bianca e lavica, la piazza vi accoglierà con una gran varietà di locali e prodotti tipici e l’omonima chiesetta, oggi trasformata in auditorium Comunale.

Defilato sulla destra, si trova l’antico arco che segna l’ingresso del paese e di fronte si trova il celebre caffè San Giorgio. Fondato nel 1700 dai monaci che lo adibirono a taverna, anni dopo fu trasformato da don Vincenzo Blandano in uno dei locali più tipici del paese. Qui troverete una ricca collezione di “album” dove dal 1907 vengono raccolte le firme e i pensieri dei visitatori, comprese quelle di alcuni uomini illustri del Novecento. E potrete gustare il celebre e gustosissimo vino alla mandorla, che don Vincenzo creò usando le antiche tecniche greche di infusione e chiamò “Blandanino”.

CHIESA DI SAN GIORGIO
La Chiesa di S. Giorgio, costruita nella seconda metà del Quattrocento, presenta uno stile architettonico semplice e sobrio: al suo interno sono visibili un grande organo a canne e opere d’arte sacra.
La pavimentazione in marmo presenta due lapidi sepolcrali delle congregazioni di san Giorgio e del Crocifisso – con epigrafi in latino -posizionate nella navata centrale e nella cappella. Dalla prima, tramite una scalinata ricavata nella roccia, si accede alla cripta che custodisce le catacombe.

Nella cappella del SS. Crocifisso, è possibile ammirare le statue di san Biagio, della Madonna Addolorata e di Gesù Morto, le tele del “Purgatorio” e dei “Misteri del Rosario” e un affresco settecentesco della Pietà, dietro un antico crocifisso ligneo.

DUOMO
La Chiesa Madre, dedicata a San Nicola di Bari, fu edificata nel Cinquecento e ricostruita nella prima metà del Novecento. Ammirerete diversi stili: romanico, gotico, arabo e normanno, oltre a numerose opere d’arte.

Tra queste, due statue settecentesche: la Maddalena e la Madonna del Rosario. Nella sagrestia, inoltre, si conservano alcune tele di notevole valore: una “Madonna in trono con Bambino tra i santi Rocco e Michele” della seconda metà del Cinquecento, uno “Sposalizio della Madonna e di San Giuseppe” del XVI secolo e un “San Michele” del Settecento.

CHIESA DI SAN BIAGIO
Su un piazzale caratterizzato da un panorama unico nel suo genere, sorge la Chiesa di San Biagio, prima chiesa ad essere edificata a Castelmola.

Sorge a ridosso di una roccia e dinanzi a un piazzale dal quale si scorgono l’Etna, Taormina e il golfo di Naxos. Al suo interno, ammirerete, tra le altre opere, l’affresco settecentesco raffigurante “una Madonna con Bambino, san Biagio e figure angeliche”.