The chief wonder about Catania is the fact that it is there at all [Fodor Modern Guides – New York 1954].
Così una guida americana iniziava la presentazione di Catania, considerando la sua maggiore meraviglia il fatto stesso che essa esista. Questa frase – per quanto sintesi molto efficace della storia della nostra città – non tiene però conto di un fattore fondamentale, i catanesi che, tenaci e pazienti come l’elefante che hanno per simbolo, hanno sempre ricostruito la propria città dalle fondamenta, anche dopo le peggiori distruzioni, come orgogliosamente ricordato dal motto Melior de Cinere Surgo, inciso su Porta Garibaldi.

Tuttavia, nonostante le distruzioni con cui la natura e la storia hanno segnato Catania, le tracce più antiche della sua millenaria esistenza continuano a vivere sotto i nostri piedi, una sorta di città parallela che si svolge sotto la sfarzosa ricostruzione barocca, costituendo la più grande sorpresa che Catania possa offrire al visitatore moderno.

Catania sotterranea è la città romana con le sfarzose domus romane e i vasti complessi termali, ricchi di decorazioni musive e stucchi, i grandi edifici teatrali, santuari, fontane e acquedotti.
È la città cristiana con i luoghi di culto legati ai santi patroni della città, Agata ed Euplio.
È la città medievale e moderna, sigillata sotto l’eruzione del 1669 che per tre mesi cinse Catania in una morsa di fuoco e sotto le macerie del devastante terremoto del 1693.

Una complessa stratificazione storica in un percorso ideale che partendo dalla collina di Montevergine permette di ricostruire l’intera storia della città, un itinerario poco conosciuto e valorizzato, se non a volte addirittura cancellato, come l’importantissimo complesso della necropoli di via Dottor Consoli, che comprendeva due basiliche paleocristiane.

Ma Catania sotterranea è anche il suo fiume, l’Amenano che, prima di irrompere nella festosa cascata dell’Acqua o’ linzolu in Piazza Duomo, scorre attraverso un percorso misterioso, nascosto nel corso dei secoli dalle eruzioni che lo hanno ricoperto, ma in parte ricostruibile seguendo le tracce delle terme di età romana – le Terme dell’Indirizzo alla pescheria o quelle Achilliane sotto la cattedrale – e delle fontane che esso alimentava, come il leggendario Pozzo di Gammazita, che si apre nel cuore del centro storico, 12 metri sotto il livello del suolo e sovrastato dall’imponente fronte lavico del 1669.

Catania dunque città dai mille volti, da esplorare e da vivere, sopra e sotto terra.