Ortigia suona bene con OSS!

Come si trasforma un festival di musica come OSS, nato tre anni fa nel cuore di Ortigia, in una manifestazione che cresce sempre più in consensi, ospiti e pubblico?

Come si trasforma un festival di musica come OSS, nato tre anni fa nel cuore di Ortigia, in una manifestazione che cresce sempre più in consensi, ospiti e pubblico? Come media partner abbiamo intervistato due soci fondatori del festival per farci raccontare come si possa promuovere una forma moderna di vivere il territorio, anche grazie alla musica. E   ci siamo fatti spiegare come un festival siciliano può ambire a diventare un evento culturale e sociale di grandi dimensioni. Che ci ricorda quasi una “Pag” (l’isolotto croato dove si svolge il celebre Sonus Festival) isolana. “Con i dovuti distinguo” – precisano Marco Zuccarello, Presidente dell’Accademia Euro Afro Asiatica, ed Enrico Gambadoro Presidente dell’Associazione Ortigia Sound System – “Il Sonus Festival è una realtà consolidata da anni, con grossi investimenti pubblici e privati. Un festival con un profilo diverso dal nostro: non credo abbiano colonne greche risalenti al II secolo A.C., un castello e l’energia della nostra terra“.

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Quanti anni fa, a chi e perché è nata l’idea di fare OSS?
E. “Quest’anno sarà la terza edizione di OSS. L’idea è nata dalla volontà dell’Accademia Euro Afro Asiatica del Turismo e dall’Associazione Ortigia Sound System di raccontare la cultura, la musica e le arti in genere, con particolare riferimento ai Paesi del Mediterraneo, all’interno di un contenitore”Festival” che potesse coinvolgere tutte le realtà socio-culturali ed economiche del territorio“.

Perché organizzare un festival come OSS proprio a Ortigia?
M. “Ortigia è un punto di incontro dei popoli e incrocio di culture. Un posto magico, che in questi ultimi anni sta vivendo un periodo di meravigliosa rinascita culturale e sociale, pieno di luoghi e angoli estremamente suggestivi. L’interesse dell’Accademia Euro-Afro-Asiatica del Turismo, che ha scelto Ortigia e la partnership con Ortigia Sound System è frutto della convinzione che si possa promuovere una maniera finalmente moderna di vivere il territorio, per i tanti turisti ma anche per chi quei luoghi li vive quotidianamente“.

E perché avete scelto proprio queste location?
M. “Per far vivere allo spettatore un’esperienza non solo riferita alla musica ma anche ai luoghi attraverso percorsi disegnati per l’occasione con il supporto di Citymap, guida ufficiale della manifestazione”.

Avete incontrato difficoltà nell’organizzazione?
M. “Non abbiamo riscontrato particolari difficoltà, siamo un evento patrocinato dalla Regione Sicilia Assessorato del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo, e di questo siamo grati alla sensibilità dell’Assessore Anthony Barbagallo, e al Comune di Siracusa. Abbiamo trovato un’amministrazione attenta e disponibile ad ascoltarci nell’ ottica di future sinergie legato all’incremento dei flussi turistici”.

Nell’isolotto di Pag, ogni anno migliaia di giovani turisti arrivano da tutta Europa per assistere i dj che si alternano?
“La durata dell’evento, i boat party e il fatto che entrambi ci troviamo su un’ isola. Il Sonus Festival è una realtà consolidata da anni, con grossi investimenti pubblici e privati. Un festival tuttavia con un profilo diverso dal nostro: non credo abbiano colonne greche risalenti al II secolo A.C., un castello e l’energia della nostra terra”.

Chi sono i principali ospiti del vostro festival e che generi musicali ascolteremo?
M. “In questi mesi i ragazzi hanno fatto un grande lavoro di ricerca. Siamo partita da un’idea di fondo: “musica elettronica contemporanea mescolata con i respiri del Mediterraneo” . Passeremo dalla serata ufficiale di apertura del giovedì con il jazzista pugliese Gianluca Petrella, ad una serata con sonorità assolutamente afro – il venerdì – con Felix LaBand, e Nam Kolè preceduti dall’attesissimo live di Godblesscomputer. Il sabato sarà la volta dello stage principale. Attraverso il tamburellista Alfio Antico, ed il suo ultimo lavoro in produzione con Colapesce e Mario Conte, musica popolare scarnificata e rimescolata ed il dialetto siciliano incontreranno l’elettronica più oscura. Un disco che crea un ponte (in)credibile tra la tradizione e un futuro indecifrabile. A seguire sarà la volta dei beat travolgenti di Clap! Clap! prima e il freschissimo duo di Tel Aviv Red Axes reduci dal recentissimo successo al Sonar Festival. In mezzo due boat party in collaborazione con Elita, rispettivamente con Cheval e il duo di Gommage dj Team, recentemente comparsi su Boiler Room, ed il live di Go Dugong“.

Una delle grandi novità di OSS sarà la presenza di numerosi eventi collaterali che affiancheranno l’offerta musicale: ce ne anticipi qualcuno?
E. “Con il supporto della Struttura Didattica speciale di Architettura Siracusa abbiamo realizzato un workshop “Radical Island n.5” guidato dai ragazzi di Parasite 2.0. per la realizzazione degli allestimenti legati al festival.
Lo spazio di Largo Logoteta ospiterà invece il mercato San Salvario Emporium, mentre sul palco ospiteremo le migliori realtà dell’isola da Palermo, Catania, Ragusa, Modica. I Fratelli Burgio alla Marina saranno invece il luogo ideale dove vivere il tramonto ed ospiteremo in consolle alcune realtà nazionali da Bologna e Torino“.

L’idea di OSS è “A new sun”, un nuovo modo di intendere la musica. Ci spieghi meglio a cosa fate riferimento?
E. “A new sun è il manifesto di questa terza edizione. Vogliamo immaginarla come l’alba di un nuovo modo di intendere l’intrattenimento culturale, senza frammentarlo in modo settoriale, ma lasciandolo libero di fondersi con varie forme artistiche, rendendo unica l’esperienza del visitatore“.

Viviamo un periodo storico in cui, anche a causa degli sviluppi della tecnologia, la musica live è un po’ oscurata. I servizi in streaming, in particolare, sembrano monopolizzare il settore. Pensi che festival come OSS possano aiutare a cambiare la situazione?
M. “La musica oggi – ahimè -è anche tanto marketing, come in ogni settore d’altronde. Festival come OSS e parecchi altri in Italia che fanno ricerca , possono aiutare a contrastare il fenomeno del main-stream. La musica è in generale una componente fondamentale della nostra vita, le vibrazioni che essa trasmette, crediamo non debbano essere solamente vincolate alle mere logiche del profitto“.

Qual è il vostro sogno per i prossimi anni di OSS?
E. “L’avete detto voi: “Diventare una piccola Pag!” (ride)“.